Triennale Milano diventa un punto d’incontro militante, il luogo dove il confronto diventa scoperta, opportunità, arricchimento. Dove si cresce e si sfida il domani, perché la conoscenza recuperi il suo ascendente e diventi l’unico vero anticorpo del nostro esistere.

Vision

La nostra visione per Triennale Milano è “Design the Future”. Questa nuova direzione strategica raccoglie l’eredità di Triennale Milano che, storicamente, mediante la sua programmazione e produzione culturale multidisciplinare, propone strumenti, modalità, esempi e buone pratiche per stimolare e avviare una riflessione costruttiva sulla contemporaneità.

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Triennale Milano, il Futuro

1
Coinvolgere i pubblici

Coinvolgere i pubblici nella vita di Triennale Milano per favorire la formazione di una sensibilità culturale capace di sviluppare prospettive nuove, costruttive, che guardano al futuro in modo positivo

1.1
Avere un atteggiamento di ascolto e di co-creazione, che permette di recepire i bisogni emergenti a partire dalle modalità di fruizione del Palazzo dell’Arte. Il coinvolgimento attivo delle persone consente di condividere idee e aprire nuove prospettive.

Ascoltare il pubblico e fare ricerca sui suoi bisogni permette di restare sempre moderni e contemporanei, migliorando la relazione con l’istituzione, perché ascolto e attenzione aiutano a sviluppare un senso di appartenenza e di condivisione della responsabilità sociale. I progetti di ricerca sviluppati da Triennale Milano coinvolgeranno direttamente il pubblico, per innescare una riflessione sul futuro che coinvolga le comunità in cui le istituzioni culturali agiscono.

L’apertura a logiche di co-creazione, con gli addetti ai lavori e non solo, rende il pubblico attore e non solo “semplice spettatore”. È in questo contesto che aprirsi al territorio ci appare cruciale per abilitare e favorire una diversificazione e un arricchimento valoriale.

1.2
Sviluppare differenti modalità di accesso all’offerta culturale, sia in termini di contenuti proposti che di tempi e modalità di fruizione, all’interno di percorsi ed esperienze pensate a partire dai bisogni di target diversi.

L’esperienza di fruizione delle proposte culturali di Triennale Milano dovrà sempre più adattarsi ai bisogni emergenti degli utenti. All’interno delle nostre strategie di produzione, marketing e comunicazione, acquisire un’elevata capacità di tracciamento, profilazione e segmentazione dei visitatori sarà un elemento chiave, che ci permetterà di erogare l’offerta attraverso canali, formati, tempi e logiche più consapevoli. In questo percorso ci doteremo di utili alleati: i progetti tecnologici già avviati per l’implementazione di un sistema di CRM (Customer Relationship Management) moderno ed evoluto, che mira a divenire un unicum nel settore, e i nuovi programmi di membership che vedranno la luce nel primo quadrimestre del 2023.

1.3
Innescare la curiosità di nuovi pubblici, abituati a differenti tempi e modalità di fruizione culturale, attingendo a nuovi linguaggi, strumenti e format narrativi e culturali.

Lo sviluppo di nuove attività di audience engagement, affiancato a una costante ricerca, sono propri del DNA di Triennale Milano, elementi centrali nella strategia di innovazione della relazione e dell’offerta culturale. Un’offerta che vogliamo sviluppare pensando ai pubblici orientati a una fruizione non settoriale ma di sistema, che passi anche attraverso nuovi canali di relazione, in particolar modo digitali. Un’offerta che si svela e si sviluppa non solo attraverso l’uso di strumenti e linguaggi tipici del mondo dei teens, ma soprattutto attraverso “la scoperta” di nuove possibilità di intrattenimento culturale, che nascono dalle emozioni positive generate dal vivere un contesto nuovo e ricco di stimoli, percepito come vicino e accogliente.

1.4
Radicare la presenza di Triennale Milano sul territorio oltre il perimetro del centro, coinvolgendo le periferie.

L’ingaggio e la costruzione di valore continuativo con i nuovi pubblici si legano alla possibilità di aumentare il livello di fidelizzazione degli stessi. Per fare questo, vogliamo innescare un maggiore senso di appartenenza, fortemente connesso alla gestione degli spazi di Triennale, affinché riescano a stimolare una più lunga permanenza e la voglia di viverli come “propri”. In tal senso, è cruciale rafforzare il dialogo con il pubblico non on-site e aumentare il livello di attività di Triennale anche fuori dal Palazzo, radicando la presenza sul territorio oltre il perimetro del centro. Per raggiungere questo obiettivo, vogliamo coinvolgere i quartieri circostanti e quelli periferici con i loro residenti in progetti specifici di cultura distribuita e partecipata.

1.5
Ampliare l’offerta formativa, avendo così ricadute positive anche sull’autorevolezza del brand.

Attraverso un sistema di attività formative che mira a rispondere a nuovi bisogni e a intercettare nuovi segmenti di pubblico, Triennale Milano garantisce un’offerta multidisciplinare legata ai temi delle arti, anche performative, e del progetto; offerta capace di restituire strumenti di lettura della complessità del contemporaneo. Vogliamo consolidare e allargare i pubblici, declinando l’offerta con un approccio accurato e critico e adottando modalità di fruizione aperte, coinvolgenti e stimolanti, di tipo informale. A queste attività si affiancano il confronto in rete con istituzioni culturali internazionali e l’attivazione di processi formativi con impatto sociale per il territorio.

1.6
Diventare un luogo di studio, riflessione, conoscenza, sperimentazione, riposo. Un luogo per divagare e immaginare, pensato per le esigenze di pubblici diversi che lo riconoscono come un bene comune, di cui prendersi cura.

Differenzieremo gli spazi di Triennale in base alle esigenze dei pubblici, di quelli affezionati e di quelli occasionali, così come del personale interno. Lo faremo ponendo grande attenzione all’accessibilità, supportata da un’adeguata evoluzione tecnologica come strumento di sviluppo. Gli spazi risponderanno a diverse funzioni basate sui bisogni dei visitatori: di servizio, esposizione, eventi, studio, ricerca, lavoro e distribuzione, garantendo la flessibilità in termini spaziali e di fruizione. Nel Palazzo verranno individuati degli spazi di sosta, sia fisica che mentale, per consentire ai fruitori di Triennale di godere di una dimensione più informale, di esperienze spontanee e riposo necessario.

2
Rafforzare la reputazione

Rafforzare la reputazione di Triennale Milano come luogo di innovazione, multidisciplinarità e apertura, programmando il suo sviluppo attraverso impegni concreti e misurabili a beneficio dei pubblici e a garanzia della stabilità culturale ed economica dell’istituzione e del suo ecosistema di partner

2.1
Valorizzare la complessità di Triennale Milano come elemento distintivo, a partire dalla vastità dei contenuti, dalla bellezza del luogo, dall’approccio partecipativo, per rafforzare il brand e il suo posizionamento.

Gestire la complessità e la multidisciplinarità propri del brand Triennale Milano è una sfida che vogliamo trasformare in opportunità. In tal senso è centrale far leva su una chiara programmazione, intesa come strumento in grado di creare un racconto di brand, e sulle attività di ricerca e valorizzazione del patrimonio. L’innovazione nello sviluppo di nuovi format e prodotti deve essere coerente con l’immagine e la reputazione del brand. Proporre nuovi format esperienziali o espositivi sarà, infatti, un elemento chiave del posizionamento strategico di Triennale Milano, così come l’uso di nuovi canali (es. editoria, e-commerce) e il consolidamento di quelli esistenti.

2.2
Organizzare e allestire lo spazio in funzione di una programmazione multidisciplinare.

Interverremo sugli spazi con una configurazione ancor più flessibile, per consentire al pubblico di fruire di Triennale Milano in modo sempre nuovo e dinamico, garantendo una maggiore versatilità della proposta culturale e una diversificazione delle fasce orarie di apertura. Gli spazi, sia interni che esterni, dedicati a eventi e manifestazioni saranno dotati delle tecnologie, delle soluzioni e degli allestimenti adeguati per accogliere una programmazione multidisciplinare ed estemporanea. Il Palazzo verrà riqualificato architettonicamente, consentendo la riattivazione e la rifunzionalizzazione di alcuni spazi dimenticati, ed efficientato energeticamente. Entrambi gli interventi favoriranno il raggiungimento di standard virtuosi di sostenibilità e comfort.

2.3
Promuovere momenti di incontro e confronto con altre istituzioni a supporto di un posizionamento credibile e ancor più distintivo verso gli addetti ai lavori.

L’acquisizione e il consolidamento di competenze, l’ascolto costante dei propri stakeholder, la qualità e il rispetto della relazione con essi a tutti i livelli, sono ingredienti necessari ad abilitare un’evoluzione del posizionamento, del valore e della reputazione del brand Triennale Milano. Promuoveremo convegni, giornate di studio, simposi, pubblicazioni e incontri nazionali e internazionali utili a rafforzare l’immagine del brand e, allo stesso tempo, a tracciare percorsi in risposta alle domande del contemporaneo.

2.4
Consolidare e ampliare le partnership internazionali, anche valorizzando la posizione strategica di Triennale nella città di Milano.

L’internazionalizzazione riguarda il brand e l’istituzione in generale, ed è in questa ottica che vogliamo ampliare e consolidare le relazioni in essere. A tale riguardo, la governance e le persone che ne fanno parte avranno un ruolo decisivo, insieme alla città che ci ospita. Milano, divenuta nel corso degli anni hub creativo e centro nevralgico del sistema della cultura, consente di sfruttare diverse occasioni di consumo e intrattenimento culturale di respiro internazionale. Un punto di partenza sono i progetti che hanno già un respiro internazionale in termini di produzione, come l’Esposizione Internazionale e la relazione con il Bureau International des Expositions.

2.5
Incrementare la relazione di fiducia con soci pubblici e investitori privati grazie a un sistema di metriche condiviso per la valutazione degli impatti delle attività svolte da Triennale Milano.

Abbiamo la necessità di confrontarci con interlocutori e dinamiche di mercato che trovino negli indicatori di performance delle utili modalità di racconto delle nostre attività. Vogliamo elaborare un cruscotto che consenta di descrivere l’azione culturale nel suo complesso e nella sua articolazione di dettaglio, sia ai fini della comunicazione esterna, sia della rielaborazione degli obiettivi interni. Il sistema di metriche deve esprimere il risultato delle attività e dei servizi, ma anche rappresentare la dimensione strategica dell’impatto dell’istituzione.

3
Valorizzare il patrimonio

Valorizzare Triennale Milano come luogo dove, a partire dal suo patrimonio, si fa ricerca, si sperimenta e si restituisce alla società una riflessione critica sul futuro e sulla contemporaneità

3.1
Riattivare il Centro studi di Triennale Milano che si svilupperà in due strutture sinergiche, una dedicata alla ricerca scientifico-accademica, il Centro di ricerca, e l’altra all’innovazione, l’Innovation Hub.

Il nostro presente e le arti possono e devono vivere in una relazione di mutua ispirazione, dove i temi centrali della contemporaneità influenzano la produzione artistica che a sua volta produce riflessioni e progettualità dagli impatti positivi sulla società. Triennale Milano, forte della sua unicità nel panorama nazionale come istituzione artistica multidisciplinare, intende sviluppare una piattaforma di ricerca, servizi, sperimentazione e produzione culturale che lavori in sinergia con realtà italiane ed estere rilevanti nel campo accademico, artistico/creativo e scientifico e con realtà emergenti e innovative. Il Centro studi costruirà i presupposti delle successive produzioni, trovando applicazione anche nella definizione e nello studio delle tematiche delle Esposizioni Internazionali, per delineare una riflessione che evolva dal presente e sia sempre rivolta al futuro, a beneficio del pubblico e della società.

3.2
Il Centro di ricerca svilupperà solide collaborazioni con università e altre istituzioni per creare nuove occasioni di formazione e didattica grazie a borse di studio dedicate.

Attiveremo collaborazioni nell’ambito della ricerca, della formazione e della didattica, per definire nuove linee guida nel settore e proporre nuovi sguardi sul futuro. In questo modo potremo integrare l’offerta rivolta a studenti, ricercatori, addetti ai lavori e integrarla con nuovi servizi, come ad esempio laboratori di restauro, workshop, borse di studio e di dottorato, in collaborazione con le istituzioni universitarie, abilitando al contempo l’accesso a nuove forme di finanziamento.

3.3
L’Innovation Hub si occuperà di stimolare, sperimentare e produrre innovazione, diventando un centro di riferimento e producendo nuove linee di servizi per il settore culturale.

Vogliamo porci come apripista in grado di assorbire il rischio di investimento per progetti di ricerca e innovazione, indicando best practice, linee guida e nuove modalità di fruizione all’interno del settore culturale. Patrimonio, produzione culturale, comunicazione, editoria, organizzazione e pianificazione strategica sono le principali aree sulle quali contribuiremo all’evoluzione del settore introducendo servizi dedicati ai musei e ad altre istituzioni culturali. Gli ambiti di intervento dell’Innovation Hub sono diversi: report su trend e prospettive, evoluzione della visitor experience e dei sistemi tecnologici abilitanti, formazione e coaching, redesign organizzativo e ricerca sulle nuove professioni, integrazione di metodologie di innovazione basate sul co-design.

3.4
Costituire un corpus unico a partire da un patrimonio materiale e immateriale attualmente distribuito e frammentato, che ridia vita alla storia e raccolga il presente e il futuro della produzione di Triennale Milano.

Vogliamo fornire una vista unica sul patrimonio culturale di Triennale e sulla sua memoria storica, collegando archivi, collezioni e opere in Palazzo. Si tratta di un abilitatore chiave sia per snellire i processi di reperimento di materiali e informazioni, sia per costruire nuove modalità di fruizione e creare racconti multidisciplinari. Vogliamo attualizzare il patrimonio mediante nuovi supporti tecnologici e individuare nuove metodologie e nuovi processi di archiviazione e condivisione del patrimonio, entrambe azioni che consentirebbe di farlo conoscere e valorizzarlo maggiormente, sia internamente che esternamente, e di sorprendere differenti pubblici.

4
Evolvere il modello organizzativo

Evolvere il modello organizzativo di Triennale Milano per renderlo più agile, resiliente e capace di abilitare impatti ecosistemici sul settore, sul territorio e sui cittadini

4.1
Sviluppare un approccio partecipativo, basato sull’ascolto e sulla costante raccolta di feedback.

“Any organization that designs a system (defined broadly) will produce a design whose structure is a copy of the organization’s communication structure.” — Conway’s law

L’evoluzione delle modalità di relazione con i pubblici di Triennale Milano richiede un’organizzazione flessibile, distribuita e orientata all’ascolto. Vogliamo dare forma a un nuovo modo di valorizzare e responsabilizzare le persone che lavorano in Triennale, nonché la loro esperienza, competenza e capacità di contribuire all’evoluzione del posizionamento strategico. Per consentire una migliore capacità di recepire stimoli da chi quotidianamente all’interno dell’organizzazione si confronta con visitatori, partner, donatori e stakeholder dell’ecosistema culturale italiano e internazionale, vogliamo introdurre metodologie e strumenti di co-design, tecnologie di enterprise collaboration e attivare percorsi strutturati di adozione delle stesse da parte dei dipendenti.

4.2
Creare team di lavoro multidisciplinari interdipendenti, sviluppando una maggior capacità di pianificazione senza frenare l’organizzazione in processi restrittivi.

Per costruire la nostra configurazione interna, ci ispireremo sempre più a modelli come Agile, Sociocracy e RenDanHeYi, che prevedono artefatti organizzativi trasversali, concretizzati in forma di accordi, processi e pratiche di collaborazione, che distribuiscono la responsabilità e la creazione del valore e supportano la trasparenza interna. L’introduzione di pratiche legate all’Agile per la gestione di progettualità complesse e multidisciplinari, garantirà un elevato grado di reattività e proattività verso un contesto esterno in continuo cambiamento. Introdurremo nel breve termine team di lavoro cross-dipartimentali (circle), che opereranno con un elevato livello di autonomia e responsabilità, sulla base di backlog di priorità create dalla mediazione di tre fattori: direzione strategica, bisogni del pubblico e capacità produttiva.

4.3
Approcciare il cambiamento con gradualità, accogliendo possibili fallimenti come strumenti per il miglioramento costante.

Così come l’attivazione di team di lavoro “agili” può portare benefici a livello operativo, allo stesso modo può essere utile la definizione di strutture di pianificazione e governance al livello più alto dell’organizzazione. Mediante processi di proposizione, valutazione e approvazione, verranno attivati circle ai quali affidare nuove progettualità. La natura iterativa delle pratiche scelte porta a ridurre il rischio di innovazione incrementale. Nel lungo termine l’evoluzione del modello organizzativo si muoverà su tali direttrici per accogliere al meglio la distribuzione di autonomia e responsabilità.

4.4
Sostenere la trasformazione con adeguati programmi di formazione a supporto della multidisciplinarità e interdisciplinarità.

La formazione è uno strumento cruciale per favorire l’adozione di nuove forme, modelli e strumenti di lavoro. In un’ottica blended, la formazione mira ad affiancare momenti di apprendimento pianificati a momenti di studio autonomo, con il supporto di adeguati strumenti tecnologici. Multidisciplinarità, co-progettazione, responsabilità distribuita sono temi legati all’evoluzione della cultura aziendale, non risolvibili mediante il solo trasferimento di soft e hard skill. Alla formazione affiancheremo attività continuative di analisi dei bisogni dei dipendenti, attività di progettazione di una employee experience che interpreti e risolva tali bisogni, nuove modalità incentivanti, ad esempio tramite l’attivazione di obiettivi che stimolino la collaborazione interdisciplinare, l’introduzione di nuove figure professionali e nuovi ruoli, e iniziative dedicate di change management.

4.5
Costruire ambienti funzionali e tecnologicamente adatti a nuove modalità di lavoro e al benessere dei dipendenti.

Gli ambienti di lavoro verranno rinnovati in termini di comfort ambientale e prestazionale. Oltre alla dotazione di strumentazioni e tecnologie adeguate, gli uffici e tutti gli spazi dedicati al personale diventeranno maggiormente flessibili, per consentire lo svolgimento di differenti attività collettive e individuali, favorendo la collaborazione e garantendo la privacy laddove necessario. La flessibilità degli spazi renderà inoltre possibile una convivenza fluida dei vari ambienti, con la possibilità di ospitare partner esterni, nuovi collaboratori, ricercatori. Individueremo degli spazi di ristoro e sosta destinati al personale, che consentano di trascorrere in luoghi adeguati i vari momenti della giornata lavorativa.